COME VIVERE CON PIU' LEGGEREZZA.

L'ANEDDOTO DEI 6 CIECHI E L'ELEFANTE.


“Prendete la vita con leggerezza. che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore…” . Italo Calvino

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COSA SIGNIFICA VIVERE CON LEGGEREZZA?

Riprendendo questa celebre citazione, ricordiamoci innanzitutto che la leggerezza non è da confondere, con superficialità.

Leggerezza non è disinteressarsi dei problemi, che continueranno sempre ad esserci nella nostra vita, ma è vederli da un altro punto di vista, non giudicarli, accettarli e tante volte sdrammatizzarli o per lo meno coglierli per quelli che sono.

Leggerezza e’ il godersi le cose per quelle che sono, essere più attenti al presente, farci carico solo delle nostre effettive responsabilità e accettare i nostri limiti.

Leggerezza e’ vivere la vita col cuore aperto ad ogni buona occasione e novità e renderci spettatori e attori del suo immenso spettacolo.

MA COME RIUSCIRE A VIVERE CON PIU’ LEGGEREZZA?

Vorrei raccontarvi un piccolo aneddoto, che mi ha fatto riflettere sul significato e sul modo per cui possiamo vivere con più leggerezza.

Ho sentito questo aneddoto ascoltando il podcast dello psicologo Luca Mazzucchielli, che regala sempre bellissimi spunti, consigli e che per chi, come me, è interessato a queste tematiche vi consiglio senz’altro di scaricare.

“ Racconta un aneddoto che sei ciechi si trovavano in una stanza ed entrò un elefante.

Allora il primo cieco disse al secondo: "Ho toccato l'elefante e lo so come è fatto. E' come un albero", avendo toccato la sua zampa anteriore.

Il secondo cieco si avvicinò all'animale e gli toccò l'orecchio e disse " No, amico mio, lo so io: è come un ventaglio".

Il terzo, allora, li riprese entrambi e disse: "No, vi sbagliate entrambi: è come un grosso muro", avendo toccato il lato del corpo. Il quarto e il quinto allora intervennero dicendo le loro ragioni, ossia che l'elefante era come una lancia, avendogli toccato una zanna e come una corda, avendogli toccato la coda.

L'ultimo cieco, infine, disse: "No ragazzi, vi sbagliate tutti: l'elefante è come un serpente”, avendo toccato la proboscide.”

COSA CI INSEGNA QUESTO ANEDDOTO SUL VIVERE CON PIU’ LEGGEREZZA?

Questa storia ci spiega come la realtà che vediamo a volte è solo una piccola porzione di quella che è: ognuno di noi ne ha una sua immagine.

I filtri che usiamo per guardare la realtà sono quelli dettati dalle abitudini, dall'ambiente in cui siamo cresciuti e dalle nostre convinzioni.

Così, quando osserviamo una scena da fuori, spesso tendiamo ad esprimere la nostra opinione e a giudicare quello e vediamo (cosa peraltro naturale), e lo facciamo sempre in base alla nostra percezione e visione.

Tutta la realtà è un immenso libro da leggere e ognuno ha la sua lingua e interpretazione, quindi l'insieme è sempre una somma delle parti.

Ma possiamo, tuttavia, sforzarci di vedere anche altro, andare al di là della nostra immagine e aprire la nostra mente. Per cercare di vedere anche le zampe dell'elefante, toccandogli la zanna (impresa peraltro ardua) dovremmo spingerci un pò oltre e cambiare talvolta prospettiva.

Ogni punto di vista diverso ci spinge a cercare spiegazioni diverse.

Ogni incontro che facciamo ci apre gli occhi su dettagli che non avevamo mai notato.

Ogni viaggio che facciamo ci arricchisce di nuovi filtri.

Ogni nuovo libro ci regala nuove riflessioni.

Ogni nuova occasione ci addentra di più nel mondo, scorgendo un nuovo pezzettino.

La lettura, infatti, ci immerge in realtà diverse ed è per questo che si dice, per questo, che chi legge molto vive diverse vite.

Infatti, come afferma Marcel Proust:” il vero viaggio non è vedere nuovi posti ma avere nuovi occhi.”

Questo ci può permettere di aprire la mente, migliorare la nostra capacità di trovare soluzione immediata, non avremmo saputo risolvere. Semplicemente perchè possiamo analizzare il problema da un punto di vista diverso.

Questo ci regala flessibilità, maggiore autostima, maggiore empatia e ci permettere di giudicare meno gli altri e noi stessi in primis.

Cosa ne può derivare per riuscire a vivere con piu’ leggerezza?

Possiamo trarre da questa storia alcuni piccoli consigli da applicare:

1) L'importanza del non giudizio.

prima di tutto nei confronti di noi stessi. Dall'etimologia della parola stessa "giudizio" si può facilmente risalire a "giudice" e quindi a sentenza. Ecco che spesso emettiamo delle sentenze nei confronti di noi stessi. Ci incolpiamo. Ci abbattiamo.

Siamo severi e rigidi. E il fatto di non accettare i nostri limiti e i nostri difetti tende spesso a incupirci e a irrigidirci.

Il non giudizio prevede la possibilità di perdonare a noi stessi gli errori, darci una carezza sul viso come farebbe un nostro caro e non incolparci.

Il primo passo per avere meno giudizio verso noi stessi è proprio l'amore per noi.

Quando si dice "riparto da me" si intende dire proprio questo.

Dall'accettazione e dall'amore per noi stessi, come base per la nostra futura evoluzione e della nostra crescita personale.

Il non giudizio non esclude la responsabilità, cosa peraltro importantissima per migliorarci e accrescerci. Il non giudizio è ammettere che abbiamo sbagliato, ma non incolparci per questo. Cercare una soluzione, senza iniziare a frignare o a darci addosso.

Non puntarci il dito da soli come colpevoli, ma rialzarci e asciugarci le ferite per ripartire. Come iniziare a prendersi cura di sè? Proviamo ad eliminare stress, ansia e a prenderci del tempo per noi con questi semplici consigli che ho raccolto qui.


2) Ridimensionare i problemi.

Non significa farli scomparire. Ma trovare loro una giusta dimensione. Non significa minimizzarli, perchè comunque continuano ad esistere e ci accompagneranno sempre. Ma trovare loro uno scopo, un perchè, incastrarli all'interno di un sistema più complesso e contestualizzarli.

A volte i problemi sono ingigantiti proprio a causa della prospettiva da cui li guardiamo. Questo ci può regalare anche un sospiro di sollievo e ci può permettere di dire: "effettivamente mi ero preoccupato per nulla". Lasciare andre le tensioni e ripensare a mente fredda e con nuovi filtri allo stesso problema ci farà venire in mente senz'altro una soluzione e ci porterà vantaggi notevoli.

Il pessimismo cosmico che talvolta ci porta dietro una serie di negatività non fa altro che aumentare la mole di problemi che visti come mente distaccata e aperta sono senz'altro gestibili. Non eliminabili ma gestibili.

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3)Trovare nuove vie di fuga.

Quando tutto sembra perso e la nostra vita sembra ormai a rotoli e senza alcuna soluzione, quando siamo nello stato più confusionario del mondo e non ci appare niente di buono all'orizzonte, il riuscire a trovare nuove vie di fuga è senz'altro una salvezza.

Spesso il guardare le cose da un’altra prospettiva, infatti, ci regala soluzioni che non avremmo valutato.

Salvarsi in molti casi è possibile con l'apertura a nuove prospettive, con la tempra, con la motivazione.

CONCLUDENDO VENIRE QUESTO ANEDDOTO CI SPIEGA A VIVERE CON PIU' LEGGEREZZA

Questo aneddoto ci spiega come la realtà è solo una piccola parte di ciò che in realtà esiste e come, cambiando prospettiva, possiamo tenere conto di nuove soluzioni ai problemi, per riuscire così a vivere in modo più saggio con noi stessi e a migliorare la nostra qualità della vita.

Con questa nuova consapevolezza, con il non giudizio e l'accettazione di noi stessi, con una visione d'insime senz'altro più nitida potremmo compiere dei passi in avanti e maturare una migliore qualità della vita per noi.

Ci sembrerà assurdo come cose che prima vedevano in un certo modo ci appaiano improvvisamente diverse.

Questo dipende soprattutto da colomba l'attenzione.

Se l'attenzione è centrata e mirata a noi con le buone intenzioni, molto si può fare. Ci si può ascoltare, prendere consapevolezza, migliorare. Mai giudicare.

Si può analizzare una situazione e trarne il meglio per noi o trovarne una via alternativa.

Gli strumenti a nostra disposizione per fare tutto questo sono senz’altro la lettura di buoni libri, l’ascolto (per esempio dei podcast), la conoscenza di persone diverse e di persone da cui abbiamo da imparare, che stimiamo, il frequentare posti diversi, provare attività nuove.

Vedere tutto l’elefante è quasi impossibile, ma potremmo iniziare a scorgere la coda che spunta, anche se gli siamo davanti.

Infine, il modo migliore per poter fare tutto ciò è prendere innanzitutto un pò’ i tempo per noi, liberarsi dallo stress e iniziare a prenderci cura di noi, come potrai trovare qui.

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Alla tua leggerezza,

Caterina